Mentre l’Italia trovava un minimo di sollievo grazie a un leggero calo delle temperature, domenica scorsa gran parte del mondo stava boccheggiando. A livello globale, il 21 luglio è stato il giorno più caldo da quando si effettuano rilevazioni. Secondo i dati preliminari del Servizio per i Cambiamenti Climatici della rete europea di osservazione della Terra Copernicus, la cui serie storica di riferimento inizia nel 1940, la temperatura media del pianeta è stata di 17,09 gradi centigradi.
È stato quindi superato di un centesimo di grado il primato stabilito il 6 luglio dello scorso anno a quota 17,08°C. Si tratta di un valore superiore di 0.84°C alla media 1991-2020, che è già più alta rispetto a quella del periodo preindustriale.Verrebbe da aggiungere che purtroppo il 21 luglio 2024 è stata la giornata più calda solamente per ora. Considerato il riscaldamento globale e il trend in salita delle temperature innescato dalle emissioni antropiche di gas serra, è solo questione di tempo prima che la classifica venga riscritta di nuovo. Complice anche il ciclico e da poco terminato fenomeno del Nino nell’Oceano Pacifico, da oltre un anno il pianeta è entrato in territori inesplorati. Da giugno 2023 in avanti, a livello globale ogni mese è stato il più caldo mai rilevato a livello globale. Il 2023 è stato l’anno più caldo da quando ci sono dati a disposizione e il 2024 si candida a batterlo.Le conseguenze di questa situazione sono evidenti anche nelle cronache di questi giorni.
Vaste aree del pianeta sono alle prese con ondate di calore estreme e siccità, mentre incendi di enormi dimensioni stanno colpendo le foreste del Canada, dove si sono superati i 42°C, e della Siberia. Intorno all’Italia, le temperature dei mari sono elevatissime. Anche nell’emisfero australe, dove è pieno inverno, le anomalie di temperatura sono diffuse.