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Come tutti sappiamo il clima sta cambiando e lo sta facendo abbastanza velocemente rispetto alle fluttuazioni climatiche ricostruite dai modelli paleoclimatici negli ultimi secoli. Il cambiamento riguarda un poderoso riscaldamento che interessa tutto il globo e che si concentra sull'emisfero settentrionale in particolare sull'Artico, sulla Siberia, sul Mediterraneo ed in parte anche sulle pianure Americane.
Per quanto riguarda il Mediterraneo il riscaldamento è molto più diffuso rispetto al resto d'Europa e riguarda sia il semestre freddo che il semestre caldo. Nella fattispecie tutto questo si manifesta con un aumento sempre più importante degli episodi di ondate di calore intense provenienti dal continente Africano, generalmente quindi dalle fasce subtropicali. Questo in parte dovuto all'avanzamento verso nord della cella di Hadley, la cella atmosferica dove le correnti tendono a scendere di altitudine e quindi a riscaldarsi.
Velocemente vi ricordiamo il cosiddetto "effetto pompa di bicicletta"... sicuramente vi sarete accorti che quando gonfiate una ruota della bicicletta con quelle pompe manuali e toccate dopo una poderosa gonfiata la struttura metallica, noterete come la struttura si sia notevolmente riscaldata, bene, lo stesso succede quando l'aria viene compressa e spinta verso il basso da questa poderosa cella permanente.
Tutto ciò ha fatto sì che mediamente il clima estivo di Tunisi lo ritroviamo sui paralleli Siciliani ed il clima di Palermo lo ritroviamo sui paralleli di Napoli e così via.
Evidente spostamento verso nord della cella di Hadley e quindi dell'anticiclone subtropicale dal 1980 al 2021 quindi nell'ultimo quarantennio. I geopotenziali si riferiscono alla media dal 1° Giugno al 31 Agosto dell'anno di riferimento. Si nota chiaramente uno spostamento verso nord di tutta la struttura anticiclonica durante il mese estivo e quindi di conseguenza le ondate di calore "Africane" sono diventate più frequenti, più intense e più durature.
Il tutto ha fatto sì che nell'ultimo ventennio si sono concentrate le estati più calde degli ultimi 50 anni in questo secolo (ricordiamo il 2007, il 2012, il 2017, il 2019 e la scorsa estate 2021) ma l'estate che spicca in assoluto ed è tutt'ora la più calda non solo in Italia ma per la maggior parte dell'Europa Occidentale è stata l'estate del 2003. Una estate terribile sotto tutti i punti di vista che ha anche provocato molti morti per colpi di calore soprattutto tra Francia, Inghilterra, Austria, Germania, Paesi Bassi e in parte anche in Spagna ed Italia specie settentrionale. Segue una immagine che mostra le mostruose anomalie del trimestre (Giugno-Agosto) occorse. Spiccano anomalie vicine a 5°C sulla Svizzera sudoccidentale e la Francia, ma anche il Nord Italia, il resto della Francia sudoccidentale non scherza con anomalie di oltre 4°C. Seguono anomalie più contenute sul resto dell'Italia fino ad essere meno di 3°C sulla Sicilia ma comunque enormi se pensiamo che tali anomalie riguardano la media di 90 giorni!!!
Il tutto fu provocato da la persistenza di un potente anticiclone Africano che si stabilizzò sul Mediterraneo occidentale estendendo la sua influenza fin sull'Inghilterra e ad est fino al Mediterraneo centrale e i Balcani. Furono raggiunti specie nel mese di agosto i 40°C sulle maggiori pianure Francesi, sul Nord Italia ed a macchia di Leopardo anche sull'Inghilterra ed il resto dell'Italia nonchè Spagna e zone Balcaniche.
In Francia, secondo il servizio meteorologico francese, la canicola superò di gran lunga tutto ciò che è stato visto dal 1873 per intensità e durata, tanto a livello di temperature massime che minime e medie. Furono rilevate temperature superiori a 35 °C nei due terzi delle stazioni e superiori a 40 °C nel 15% delle città francesi. A Décize dans la Nièvre si registrarono 43,1 °C, a Saint-Christol-les-Alès e a Conqueyrac 44,1 °C (valore che ha battuto il precedente record nazionale di Tolosa, registrato l'8 agosto 1923, quando ci furono 44,0 °C di massima); a Tolosa si raggiunsero nuovamente 44 °C, eguagliando quindi il già citato record cittadino. Ad Orange (Francia) si arrivò a 42,6 °C. I giorni con temperature superiori a 40 °C furono sette ad Auxerre, cinque a Romorantin e quattro a Montélimar e Gourdon. A Parigi la temperatura superò i 39 °C, con nove giorni di temperature superiori a 35 °C. La Bretagna superò il suo record di temperatura, oltrepassando i 40 °C.
In Italia, dove le temperature massime furono per settimane intorno ai 40 °C in molte città, secondo l'Istat le morti durante l'estate del 2003 furono 18.000 in più rispetto all'anno precedente. Altre fonti riportarono cifre molto più basse: la rivista New Scientist, come anche il Ministero della salute italiano, indicò in 4.000 i decessi in Italia attribuibili all'ondata di calore.
Ecco le temperature più alte registrate in alcune stazioni meteorologiche italiane affiancato alle anomalie in libera atmosfera MEDIE registrate nel fatidico agosto 2003:
Insomma una estate davvero da dimenticare sia per la sua persistenza che per i disagi che provocò su una vasta popolazione europea e in Italia. Purtroppo un cattivo presagio ce lo stanno dando le ultime stagioni estive (vedi quella del 2021 che è stata dal 20 giugno al 15 agosto veramente caldissima soprattutto al Centrosud Italia), le quali tendono sempre di più a presentare lunghi periodi dove l'anticiclone Africano carico di calore si impossessa del Mediterraneo e dell'Europa e questo ci fa pensare che l'estate del 2003 potrebbe non solo ripetersi negli anni a venire ma addirittura essere battuta da qualche estate ancora più rovente. Noi ci auguriamo naturalmente di no.