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A volte piacevole durante le giornate di calura estiva magari passeggiando vicino al bagnaasciuga sulla spiaggia, a volte fastidioso durante le giornate invernali quando soffia forte dal mare verso l'entroterra portando freddo e gelo, a volte utile per diradare la nebbia o per far girare le pale eoliche per produrre energia, a volte distruttivo durante le raffiche nei temporali, o peggio nelle trombe d'aria o nei tornado/uragani.
Il vento è decisamente il fenomeno predominante e più importante insieme alla pioggia tra i fenomeni meteorologici. Negli scorsi articoli didattici abbiamo fatto cenno sulla formazione dei temporali, della neve i quali sono i fenomeni forse più affascinanti e visibili tra le meteore, il vento invece se lo snobbano i più. Chiedete ad un appassionato meteo se il vento rappresenta per loro un fenomeno importante ed interessante o per lo più se è stato il fattore scatenante per la loro passione. Vi accorgereste come il vento sarebbe tra gli ultimi preferiti.
Eppure il vento è la diretta espressione dell'interazione di masse d'aria di diversa origine e temperatura. Ma fisicamente come si forma il vento?
Dobbiamo nuovamente fare l'analisi fisica dell'aria e della sua temperatura ed in questo caso ci aggiungiamo anche un'altro parametro importante per la formazione del vento: la pressione atmosferica.
La pressione atmosferica vi ricordiamo di essere una grandezza fisica che esprime il rapporto tra la forza peso della colonna d'aria che grava su una superficie, presente in un qualsiasi punto dell'atmosfera terrestre e la misura dell'area della superficie stessa. Nella maggior parte dei casi il valore di tale grandezza è equivalente alla pressione idrostatica esercitata dal peso della colonna d'aria presente al di sopra del punto di misura e si misura nel sistema internazionale in pascal e con uno strumento di misura noto come barometro. Generalmente in meteorologia viene indicato in millibar.
Ora riprendiamo i concetti già espressi quando abbiamo parlato della formazione dei temporali. L'aria calda tende a salire ed espandersi, diventando meno densa e meno pesante. Il barometro in questi casi segnerà quindi una pressione più bassa per la causa di cui sopra in quanto l'aria calda esercita una pressione inferiore essendo meno densa e meno pesante rispetto all'aria circostante.
Quando la pressione è alta, invece, la risalita dell'aria non è favorita, ma tenderà a spostarsi verso le aree dove la densità dell'aria è minore, come avviene quando apriamo un sacchetto sottovuoto e l'aria esterna colmerà immediatamente la differenza. Insomma una cosa abbastanza "scontata", l'aria con maggior densità e pressione si sposterà verso l'aria dove la densità e la pressione è inferiore per colmare l'assenza di massa. Indovinate un pò come avviene questo spostamento? Naturalmente con il vento!!!
Il vento quindi nasce da uno spostamento di masse d'aria da un punto A, dove la pressione è alta, a un punto B dove è bassa.
La differenza di pressione tra i due punti seguirà un gradiente: maggiore sarà il dislivello e minore la distanza, più veloce sarà lo spostamento dell'aria. Possiamo immaginare le zone A come le cime di una catena montuosa e le zone B come le valli. Se calciassimo n sasso dalla cima di una montagna, la velocità con cui arriverà a valle dipenderà da quanto è ripida la discesa.
La massa d'aria tenderebbe a percorrere la distanza più breve tra A e B, ma stiamo parlando di grandi distanze e la Terra non sta ferma neanche per un attimo: la rotazione terrestre, infatti, avrà spostato il punto d'arrivo, deviando il vento con una curva che andrà in senso orario nell'emisfero boreale e in senso antiorario in quello australe. Nel nostro caso essendo in quello boreale il vento tenderà ad assumere delle deviazioni in senso orario nelle aree con maggior pressione ed in senso antiorario dove la pressione è più bassa
Rappresentazione dei venti rispetto ai centri di pressione nell'emisfero boreale (nord). Si evidenzia come il vento sposta le masse d'aria in senso orario e discendente nelle aree di alta pressione cioè dove la massa d'aria è più densa e pesante, si nota come il vento tende a fuoriuscire e dirigersi al di fuori di questo centro verso le zone con minor pressione. Di contro il vento tende a spostarsi verso il centro di bassa pressione per andare a colmare il vuoto lasciato sia da una densità minore della massa che dallo spostamento verso l'alto di quest'ultima in quanto essendo più leggera tende a salire di quota, salendo di quota ricordiamo crea nubi e precipitazioni perchè costretta a rilasciare il contenuto di umidità durante la sua ascesa.
Ma veniamo ora all'immagine dell'articolo che rappresenta la rosa dei venti disegnata dai vecchi marinai e studiosi di un tempo e che ancora oggi prendiamo come riferimento per esprimere i vari venti che interessano la nostra Penisola.
Un pò di storia...
Omero, nel libro V dell'Odissea, elenca i quattro venti principali: Borea, Euro, Noto e Zefiro. Secondo alcuni autori, l'immagine si è diffusa a partire dalla Repubblica di Amalfi, ai tempi delle Repubbliche marinare. La rappresentazione più antica di rosa dei venti giunta fino a noi è quella che compare sull'Atlante catalano del 1375 ca, realizzato probabilmente da Abraham Cresques, conservato alla Biblioteca Nazionale di Francia.
Ai tempi in cui Venezia era la repubblica marinara dominante nel Mediterraneo orientale, la rosa dei venti era posizionata sull'isola greca di Zante. In questo caso la Tramontana (il vento che viene da oltre i monti, in latino Ultramontes) proviene dai monti della vicina Albania e la via maestra che dà il nome al Maestrale indicava la via per Venezia, la repubblica marinara egemone in quella regione.
Questo spiegherebbe anche l'origine del nome Scirocco, inteso come vento proveniente dalla Siria, in quanto per giungere a Zante dalla Siria le navi arrivavano da sud-est, cosa che a Malta accadeva solo se queste facevano il giro lungo (tenendosi vicino alla costa africana). Altre versioni riportano che il Maestrale prende il nome dal Mistral, vento predominante del sud della Francia che si affaccia nel Mediterraneo. Grazie a questi contributi ancora intatti, oggi abbiamo la rosa con i suoi nomi ed i suoi significati. Difatti sappiamo tutti benissimo che alcuni venti sono portatori di freddo ed altri portatori di caldo o anche di secco o di umidità, ma vediamo i vari nomi principali, quelli più conosciuti ( sono in tutto 8 ma esistono rose dei venti che hanno fino a 32 provenienze e nomi diversi (vedi fine dell'articolo)) a cosa corrispondono, la loro provenienza e la tipologia:
Proveniente da Nord: Tramontana
Viene dal centro/nord Europa, senza attraversare il mare: porta il tempo freddo e asciutto, cielo sereno e buona visibilità
Proveniente da Nord-Est: Grecale
Soffia principalmente nella stagione fredda, provocando la bora nel Nord-Est d'Italia.
Proveniente da Est: Levante
Origina nel centro del Mediterraneo, raggiungendo la massima densità sullo Stretto di Gibilterra. È fresco e umido e si manifesta principalmente tra luglio e ottobre, preannunciando l'arrivo del brutto tempo.
Proveniente da Sud-Est: Scirocco
Proviene dal deserto Libico o Egiziano e solitamente provoca maltempo o tempeste nel Mediterraneo. Dal mare raccoglie umidità, portando aria calda e afosa a terra.
Proveniente da Sud: Ostro
Debole e poco frequente sui mari italiani, porta pioggia.
Proveniente da Sud-Ovest: Libeccio
Molto temuto dai naviganti, porta umidità, forti mareggiate e burrasche. E' il vento che porta maltempo intenso e frequenti piogge su tutto il versante Tirrenico della nostra Penisola e al Nord specie sulla Liguria a causa anche della barriera alpina che blocca le nuvole facendo scaricare tutta la pioggia in pianura.
Proveniente da Ovest: Ponente
Spira da Ovest ed è tipicamente estivo, si avverte sul Tirreno e sull'Adriatico centro-meridionale
Proveniente da Nord-Ovest: Maestrale
Proveniente dall'oceano Atlantico, di solito è un vento abbastanza fresco e sostenuto. Genera maltempo sulle zone Tirreniche specie in Corsica, Sardegna ma anche in Sicilia.
Naturalmente le indicazioni che vengono riportate sono di massima. Le interazioni e gli episodi meteorologici sono così vasti e variegati che può succedere che il Maestrale può portare caldo o lo scirocco anche freddo, dipende anche dalla situazione sinottica e la distribuzione dei centri di massa i quali pilotano, sempre per le cause di cui abbiamo parlato, masse d'aria di diversa origine e temperatura da un luogo all'altro in base alla pressione atmosferica.
Rosa dei venti a 32 punte tra le più complete esistenti con i vari nomi dei venti e la direzione appunto fatta da 32 punti cardinali diversi.